L’Amla, Emblica officinalis, è un'altra pianta di origine indiana, molto conosciuta come la pianta di Neem nella medicina ayurvedica. In India è conosciuta anche come Amalaki ma viene abitualmente denominata Amla.
Il suo frutto, simile alla susina, viene utilizzato in forma fresca o essicata e può essere consumato con la buccia intera.
È ricco d'acqua, di calcio e contiene quasi tutte le vitamine del gruppo B, il ferro e il manganese. Contiene acidi preziosi come il gallico e l'ellagico, numerosi flavonoidi e polifenoli (pedunculagina, punigluconina, punicafolina).
Si trovano le proprietà terapeutiche e farmacologiche di questo frutto nei più antichi testi di medicina orientale: in cui era considerato come astringente, digestivo, afrodisiaco, lassativo, tonico, diuretico. Ideale per arricchire prodotti di cosmesi, per combattere tosse e dolori addominali, scottature, infiammazioni, febbre, diabete ed emorragie, dagli ultimi studi sulla pianta si sono evidenziate sia spiccate proprietà antivirali che antimicrobiche.
L'Amla è utilizzata:
1) per gli organi interni: sia per i problemi delle vie respiratorie (nei casi di tosse, catarro, asma, bronchite), che per quelli digestivi (dispepsie, bruciori, sanguinamenti, ulcere, iperacidità, inappetenza), o gastrointestinali (emorroidi, stipsi, coliti). Inoltre è un epatoprottetore e combatte anche il colesterolo cattivo.
L’Amla è una delle fonti più ricche di vitamina C. Basta pensare che un frutto di amla (7-10 g) contiene una quantità di vitamina C pari a quella che si trova in 9 arance!
2) per gli organi esterni come la pelle, allergie cutanee ed infiammazioni della pelle.
3) sui capelli: nella medicina Ayurvedica l’Amla è anche un tonificante e condizionante per i capelli, rivitalizzandoli, ne rende migliore la crescita e la pigmentazione.
Tradizionalmente, il frutto viene sminuzzato e bollito con l’olio di cocco. L’olio ottenuto è eccellente per impedire la comparsa dei capelli grigi.
L’Amla è anche dotata di stabilità senza effetto pro-ossidante, che può avere un’attività di inibizione sulle collagenasi (enzima responsabile di causare problemi dermatologici), la cui attività accresce con l’esposizione ai raggi solari.
L’estratto standardizzato di Amla possiede una notevole componente antiossidante ma tra gli abituali prodotti denominati antiossidanti è importante dire che l’Amla non ha invece attività pro-ossidante causata da ferro o rame, dato che i tannini hanno capacità chelante.
La forma chelante dell’Amla nei confronti del ferro è di grande interesse, poiché ne motiva l’impiego a livello dermico contro i deterioramenti causati dal sole, visto che molteplici studi dimostrano come l’irradiazione UV causi il rilascio di ferro dai fibroblasti e la cute lesa dal sole contenga un più alto livello di ferro (viene usato anche in caso di anemia).
L' estratto di Amla viene adoperato in sinergia con altre piante per la creazione di prodotti oftalmici, date le qualità antinfiammatorie e antiossidanti.
Tra le fonti:
http://www.anagen.net/amla.htm
http://www.cure-naturali.it/amla/4353
http://www.verdealternativa.it/
http://afibro.org/
http://www.ideegreen.it/
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