Una donna può desiderare follemente essere vicino all’acqua, o a pancia in giù con la faccia nella terra a odorare quel profumo selvaggio.
Può aver bisogno di ore di notti stellate, quando le stelle sono come cipria sparsa su un pavimento di marmo nero.
Può sentire che morirà se non potrà danzare nuda nella tempesta, sedere in perfetto silenzio, tornare a casa sporca di inchiostro, di pittura, di lacrime, di luna.
Ringrazio, infine, l’odore dello sporco buono, il suono dell’acqua libera, gli spiriti della natura che accorrono sulla strada per vedere chi passa.
E tutte le donne che sono vissute prima di me e hanno reso il sentiero un po’ più aperto e un po’ più facile.
C. Pinkola Estés
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